BLOG casalingo -non commerciale- di LAVORI MANUALI

Per avere uno spazio dove condividere immagini e discorsi di lana, cotone, colori e quant'altro capiti a portata di mano per creare oggetti unici, speciali e irripetibili come lo siamo ciascuno di noi. Spero che scorrendo i post Si /Ti diverta e Le/Ti venga voglia di fare con le Sue/Tue mani... qualcosa di bello per un domani, perché no? aprire un blog tutto Suo/ Tuo... mi raccomando vorrei saperlo per visitarlo non appena possibile... per questo e per qualsiasi altra questione, domanda o inquietudine mio recapito è edicola.vezzosi@gmail.com Buona navigazione e Buon Divertimento ! ! !

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venerdì 16 marzo 2018

INCONTRI - Vincenzo Di Maro (Poesia)

Carissimi amici, carissime amiche, curiosi e naviganti occasionali del web, oggi abbiamo il piacere di incontrare una persona che si è resa disponibile a conversare con noi :::: Vincenzo Di Maro

Infatti oggi le nostre mani sfogliano pubblicazioni di carta, stampe da pc o le nostre dita  si muovono nei dispositivi elettronici...

Ma entriamo nel vivo del argomento.....


blog))) Egregio Vincenzo, mi aiuti a presentarLa.

VDM ))) Anzitutto sono un uomo del quale si può dire di tutto fuorché sia egregio, sono una persona molto normale, persino abitudinario. Prima me ne vergognavo, oggi che ho quarantotto anni suonati molto meno. Vivo e insegno stabilmente in provincia di Varese dal 2007, ma sono nato in un paese in provincia di Napoli, si chiama Calvizzano, da cui sono venuto via a trentotto anni. Ho insegnato alle superiori, allo scientifico e al socio psico pedagogico di Varese, ma attualmente insegno alle medie. Sono uno scrittore e un poeta, ed è quel che giustifica quest'intervista, perché in genere un insegnante nella vita è davvero noiosissimo, e io non faccio eccezione salvo che per questo particolare. Non passo molto tempo a scrivere, certo, ma non c'è giorno in cui non mi ponga il problema di come farlo e di cosa. Esistono esperienze ineffabili, che è difficile esprimere, per ciascuno di noi. E' uno scrittore chi si domanda di continuo come debbano essere scritte: quelle che sembrano più banali, poi, sono proprio le più difficili da descrivere. Non sono uno scrittore molto prolifico.
Nel 2008, appena arrivato a Varese, ho pubblicato il mio primo libro di poesia, "La costanza dell'inseguito", che mi è valso gli elogi di certa critica e che è stato candidato a diversi importanti premi. Nel 2011 "La fine dell'opera", il mio secondo libro, molto meno fortunato ma secondo me  finora il migliore. L'anno successivo vinco un premio per l'inedito, "Poeti e scrittori in Lombardia", assegnatomi dalla Confesercenti di Milano. Nello stesso anno esce "Mitografie", insieme ad altri tre poeti italiani, Casulli, Ferraris (scomparso purtroppo da pochissimo) e Vetromile, in  cui io reinterpreto in chiave moderna il mito di Orfeo, poeta greco antico, ed Euridice. Seguono altre pubblicazioni più o meno importanti, anche di saggi critici. Quest'anno, dopo quasi sette anni di silenzio editoriale, dovrebbe finalmente uscire quello che io considero il mio vero terzo libro, cui tengo molto: trovo sia un libro che mi è "sfuggito di mano", nel senso che volevo progettarlo con maggior chiarezza, ma poi mi sono accorto che non sarebbe stato autentico, e allora ho lasciato faticosamente si componesse un po' da solo, con la massima sincerità e la massima umiltà possibili.
Ecco, vede, straparlo, non mi provochi!

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blog)))  Qual è stato il primo incontro con le poesie e com'è nata la Sua vocazione per l'insegnamento?

VDM ))) Durante l'infanzia e l'adolescenza a Napoli, dove sono nato in una famiglia certo non agiata ma sobria e dignitosissima, ho sempre letto. Ero un ragazzino introverso, un po' insicuro. La letteratura nei miei sogni di ragazzo rappresentava allora "la vita promessa", per parafrasare il libro di un poeta che ho amato molto: una cosa di cui avevo fame ma che non avevo strumenti per conoscere. E' paradossale, la grande letteratura (Dostoevskij, Tolstoij, Proust, ma anche gli americani, come Hemingway, Faulkner, oltre agli italiani) mi ha preparato alla vita che avrei avuto e che desideravo. Non è andata sempre bene, ma mi ha insegnato l'empatia, cioè a capire i sentimenti degli esseri umani: difficilmente mi sbagliavo nel capire una persona...una specie di sesto senso, che a volte mi ha tirato persino fuori dai guai! Come vede cito di più i narratori, ma forse occorre dire che alla poesia mi sono avvicinato cominciando a comporre intorno ai sedici, diciassette anni...cose orribili, ma intanto il gusto si formava. Ricordo che, oltre alle poesie di Neruda, le prime letture sistematiche sono state quelle di Baudelaire e di Rimbaud, due mostri sacri. E pensare che la mia povera prof di francese al liceo si disperava perché non studiavo la sua materia...se sapesse come ha influenzato la mia esistenza quella sua lezione sui "poeti maledetti"...ricordo persino il momento in cui ne fui catturato: stavo per uscire dall'aula per andare in bagno (in realtà sarei sgattaiolato fuori, in cortile, per organizzare un'a partita di clalcio improvvisata...) quando sentii la voce della mia insegnante recitare Rimbaud...fu il canto delle sirene, per me, al quale ancora adesso non riesco a sottrarmi. Forse quella è anche la ragione per cui sono diventato un insegnante di lettere, può darsi.
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blog)))  Personalmente per anni e anni, per decenni, non sono riuscita a comprendere le poesie e tutte quelle che leggevo   mi lasciavano indifferente, poi un giorno mi sono imbattuta in tre o quattro poemi che mi hanno finalmente “detto” qualcosa...

E' normale che diversi mezzi che trasportano significati rimangano muti e/o bloccati e poi altro mezzo possa riuscire a consegnare un messaggio?


VDM ))) Se intende dire che parecchie poesie "non si capiscono" immediatamente, le do in certo senso ragione. ma sa...se c'è qualcosa che amo nella poesia è che su un piano più profondo tutti noi possiamo coglierne la bellezza. La poesia è un po' come una strana musica, mi passi il paragone apparentemente banale, che non comprendiamo razionalmente, ma che non per questo non ci tocca nel profondo dell'animo. Le parole della poesia "suonano" ancor prima di essere capite, non so se mi sono spiegato: poi il significato magari ci sarà chiaro un giorno, magari non del tutto, o magari saremo sempre in dubbio se abbiamo capito o no. La poesia ci parla anche di questo mistero, che si nasconde dietro le parole, che in definitiva è lo spirito umano. Un poeta abbastanza noto, che conosco e che ha prefato il mio secondo libro, un giorno mi disse: "ricordati che le cose che più spesso rileggeremo negli anni sono quelle che certo troviamo belle, ma che anzitutto sentiamo di non aver capito fino in fondo". Ecco, io sono abbastanza d'accordo, ma aggiungerei che con queste poesie, anche se non le capiamo, sentiamo una strana affinità: è come fare un lungo tratto di strada con uno sconosciuto che per un motivo o per l'altro ci incuriosisce senza che riusciamo a decifrarlo appieno. Ripeto, la poesia ci mette in contatto col mistero, con la meraviglia.

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blog))) Secondo Lei, e nell'esperienza pluridecennale, per professione e per diletto con la lingua italiana, qual è lo stato attuale del nostro amato idioma? Quanto l'amiamo o lo maltrattiamo? …...............................................

VDM))) Gli italiani parlano molto male e molto poveramente la loro lingua: non sono io a dirlo, ci sono studi in merito. Rispetto a trent'anni fa, per esempio, i liceali conoscono la metà delle parole che i miei coetanei conoscevano allora. E siccome alle parole corrispondono i pensieri, a una lingua povera corrispondono pensieri poveri: gli italiani, insomma, non sanno più interpretare la realtà, che è sempre più complessa. Trovo che tutto questo sia stato volutamente ottenuto da chi vuole che i nostri connazionali siano elettori inconsapevoli e consumatori compulsivi delle schifezze che dobbiamo comprare. La vita è mercificata, e con essa i sentimenti, le emozioni, il pensiero. Ecco perché la poesia non viene più capita. In Argentina, il suo paese di origine, che ha vissuto l'orrore di una lunga dittatura, i poeti erano e sono ancora ascoltati, se ne riconosce il valore civile. Penso a Juan Gelman, tradotto qui in Italia dalla mia amica Laura Branchini, che è stato una specie di monumento nazionale della dignità argentina. In Italia la gente è inconsapevole di quel che sta avvenendo alla lingua e alle menti, e quindi non ama, o almeno ignora, i poeti.

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blog))) Tenuto anche conto delle novità introdotte dalle nuove tecnologie e l'effetto della messaggistica istantanea e sempre più veloce che accompagna le nostre giornate, quali rischi di incomprensioni possiamo correre?

VDM ))) Per quanto riguarda la messaggistica, quelli che le ho detto. Ma non bisogna demonizzare tutta la contemporaneità: il web, internet, rende disponibile  e quasi istantaneo il più gran flusso di saperi che l'umanità abbia mai potuto desiderare. Eppure, se non usiamo con consapevolezza questo immenso flusso, non riusciremo mai a distinguere il vero dal falso. Perlopiù usiamo invece internet per le cose più banali, come postare ciò che cuciniamo, le foto dei figli e dei nostri animaletti. Niente di male, beninteso, ma occorrerebbe insegnare che esistono altre possibilità: come avere una Ferrari e utilizzarla per fare la spesa al supermarket sotto casa. 
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blog))) Lei ha detto che sta per uscire un terzo libro, possiamo sapere qualcosa sul nuovo e se ci sono differenze con i primi?


VDM))) Già i miei primi due libri presentavano delle differenze, perché per me la scrittura è uno strumento di autocoscienza e, in qualche modo, di conoscenza del mondo. Come le ho detto, il prossimo libro, il mio terzo da solo, è stato molto faticoso da scrivere: lo amo particolarmente perché nel frattempo sono diventato, anche grazie a tutti quegli interrogativi che ho accennato prima e che sono confluiti nelle poesie, una persona diversa da quella che aveva scritto gli altri due. Credo che un certo motivo di riflessione (durato quasi sette anni!) sia dovuto al fatto che pochi giorni dopo l'uscita del mio secondo libro mio padre, già molto malato, è morto. Mio padre è stato una persona molto importante per me: mi ha insegnato l'umiltà, il sacrificio, il silenzio. Nella vita di una persona parlano le opere, il resto sono chiacchiere. Credeva molto in me, anche se mi invitava a tenere i piedi per terra. Io detestavo questa prudenza che ritenevo eccessiva e pignola, ma forse se non amo mettermi troppo in mostra e ho il senso della misura lo devo in massima parte a lui. 
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blog))) Se le Sue opere potessero diventare profumi, quale essenze rappresenterebbero?

VDM))) Il primo libro l'odore dei tigli a primavera, un profumo molto frequente a Varese, una cittadina che ho cominciato ad amare appena arrivato. Il secondo in realtà mi ricorda i profumi e gli odori di un bosco, che costituiscono anche l'ambientazione della storia che le poesie narrano. Quest'ultimo, quello da pubblicare...mmmmh, forse la lavanda di Provenza, ma anche le spezie e le essenze d'Oriente, o anche gli odori di caffè per alcuni noti personaggi che vi sono riconoscibili...
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blog))) C'è qualche consiglio che potrebbe dare ai nostri amici o le nostre amici in particolare a chi fa fatica a leggere ?

VDM))) Non siate frettolosi, rilassatevi, concedetevi del tempo: siamo sempre di fretta e ne perdiamo tanto per delle immense sciocchezze! La lettura amplifica il tempo, non ve lo sottrae. Il mondo non ha bisogno di voi come credete! E poi nessuno ha perso mai l'occasione della sua vita perché leggeva, semmai è esattamente vero il contrario...

E' stato un piacere e Grazie di nuovo ! ! ! !

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link recensione "La costanza dell'inseguito"

lunedì 5 marzo 2018

MAGLIA - Copertina Camilla - fatta in Italia da mani italiane

Carissime amiche e carissimi amici del blog, oggi possiamo dedicare un pensiero a Camilla, neonata che al momento lotta per la vita, guardando la copertina-capolavoro fatta in Italia da mani italiane, cioè da Antonella.   

Ringraziamo  lei e la famiglia di Concetta che hanno fatto in modo di recapitarci gli scatti.

Oggi, in preghiera, vorrei fare miei e nostri le attese, i desideri, i dolori, i tremori e i sentimenti tutti della famiglia  di Camilla e del suo piccolo cuore nascente.