BLOG casalingo -non commerciale- di LAVORI MANUALI

Per avere uno spazio dove condividere immagini e discorsi di lana, cotone, colori e quant'altro capiti a portata di mano per creare oggetti unici, speciali e irripetibili come lo siamo ciascuno di noi. Spero che scorrendo i post Si /Ti diverta e Le/Ti venga voglia di fare con le Sue/Tue mani... qualcosa di bello per un domani, perché no? aprire un blog tutto Suo/ Tuo... mi raccomando vorrei saperlo per visitarlo non appena possibile... per questo e per qualsiasi altra questione, domanda o inquietudine mio recapito è edicola.vezzosi@gmail.com Buona navigazione e Buon Divertimento ! ! !

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martedì 16 settembre 2014

MAGLIA - Vestaglia vestagliona

Questa "Vestaglia vestagliona" che vedete nella foto è un mio lavoro eseguito
tra il 2008 e il 2012... lunga lavorazione dovuta a varie ragioni.... ma la più
importante è che mi sono pressa la vicenda "a tutto relax"....
Non sono rimasta contentissima del risultato perché la mia "mano morbida"
(cioè la manualità che esegue le maglie con una tensione lenta nello scorrere
del filato, a differenza di chi tiene la cosiddetta "mano stretta" perché tiene
ben stretto il filato man mano che lo lavora, crea manufatti ampi che tendono
ad allargarsi) ha fatto sì che diventasse troppo lunga però sono felicissima di
indossarla perché morbida e avvolgente e anche per la sua storia.
Ci ho messo 5 anni a finirla però questa non è stata tutta la mia attesa, ci
ho messo altri precedenti 18 anni   di poter comprare la lana, un po'
perché le finanze familiari erano tali da dover stare attenta attentissima a
come spendevo, avendo 2 bimbi da aiutare mio marito a tirar su grandi, ma poi
ci ho atteso anche perché nel 1990 quando eravamo appena arrivati in Italia
incontrammo una signora gentilissima e sua sorella, che noi chiamavamo nonna
Marilli e zia Agnese e fu proprio Agnese a regalarmi due buste di lana: una
rossa e l'altra gialla che credo contenevano all'incirca 450 grammi ciascuna...
erano colori sgargianti e quindi difficili da adoperare (*), io nel frattempo
SOGNAVO la mia lana celeste cielo... e sognavo e sognavo e attendevo e
attendevo... finché nel 2008 mi son stufata di sognare e attendere e ho deciso
di investire quanto avevo risparmiato per iniziare a farmi "el deshabillé"....
come chiamiamo le vestaglie a Buenos Aires...
Nella foto vedete anche il modello originale tratto dalla rivista mensile Mani di Fata
n° Febbraio 2008 e vedete come l'ho modificato   (ho un debole
per le modifiche, modifico praticamente tutti i modelli che trovo nelle riviste
! ! ! mi piace l'idea di creare capi unici e irripetibili) allargando le
maniche e lasciandole corte per essere comoda nei piccoli gesti domestici del
mattino come lavare le tazze della colazione...
Ma non crediate che l'indossi soltanto al mattino, sabato scorso sono tornata
a casa stanchissima e mi sono spogliata e ho indossato i miei vestiti leggeri
da stare "de entre casa" e sopra la vestaglia vestagliona e mi sono sentita
rilassaaaaata... rilassatissima... che bello quando un nostro sogno diventa
realtà!


Una curiosità...  visto e tenuto conto della lunghezza sproporzionata stavo
pensando di metterla in lavatrice e infeltrirla ma HO PAURA che poi mi diventi
piccola piccola e mi stia stretta... credo che non farò questa cosa...  credo
che la lascerò così com'è a monito per i miei futuri lavori.... infatti nella
lavorazione della "coperta 3" ho visto che gli aghi 5 consigliati mi facevano
venire delle piastrelle di 29 cm. invece che di 25 cm come il campione del
fascicolo e quindi ho imparato la lezione e per evitare che una volta finita
arrivi a toccare per terra la sto lavorando con gli aghi n° 4.... ma questo è
argomento di un altro post ! !  !
Grazie per il tempo che avete dedicato alla "nostra" lana.

(*) per la cronaca, la lana rossa non l'ho ancora smaltita tutta... rimangono
2 o 3 gomitoli in giro per casa....

2 commenti:

  1. Ho un debole per le vestaglie ma non so se riuscirò a farmene mai una. Io ho un grosso difetto: voglio terminare il prima possibile ciò che faccio...
    Sara

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  2. Guardiamo il lato positivo di ciò che consideri un "difetto"... significa che non sei dispersiva e il desiderio di vedere il risultato finito ti fa da molla per spingerti a portare avanti i progetti.... (senza distrazioni ne dispersioni) bello! anch'io vorrei diventare un po' così....

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